Mister 243 punti Davide Bovo, un campionato vinto da protagonista

Il migliore realizzatore del campionato Davide Bovo, un Arsenio Lupin gentiluomo dalla mano morbida e dal talento innato.

Davide Bovo, un biglietto da visita non indifferente, il braccio armato del Secis BCJesolo. Migliore realizzatore della prima fase con 104 punti segnati; secondo migliore realizzatore della seconda fase “Oro” con 101 punti; migliore realizzatore della due giorni dei play off con 38 punti segnati. Totale: 243 punti in 15 partite giocate. Da guardia, da ala forte, da tutti i posti dove si poteva tirare. Mancano a referto i rimbalzi, questi non vengono appuntati ma sugli scout di casa sì. E c’è da scommettere che Davidone di rimbalzi ne ha presi davvero tanti.

“L’emozione di vincere il campionato è stata troppa bella” esordisce Davide Bovo. “Prima di tutto perché non me lo aspettavo questo straordinario risultato. E’ ovvio che quando vai in campo, scendi sul parquet per vincere, ma non era l’obiettivo che mi ero prefissato all’inizio. Poi è stato emozionante perché è sempre stata una cosa che ho voluto fare e avere… Avere l’etichetta del vincente ispirandomi sempre a Nicolino Ruffo e Matteo Maestrello. E negli anni scorsi ai vari “Zelle” (Andrea Delle Monache) e Zatta che avevano sempre vinto qua in Veneto. Io muoio se perdo una partita. Ho sempre desiderato essere e diventare uno con l’etichetta del vincente, essere riconosciuto come un vincente. Questo è il primo passo e mi ha reso troppo felice”.

ARSENIO LUPIN. “Ringrazio Fabio Vendramini per l’inventiva (“ruba palloni gentiluomo dalle braccia lunghe che arrivano su ogni palla” si spiegò così Fabio a suo tempo). Visto che mi chiedi chi sono i miei Jigen e Goemon, per tutto il bene che voglio ai miei compagni di squadra, posso dirti che il mio pistolero è Matteo Maestrello e il mio samurai Nicola Ruffo. E’ stato troppo bello ritrovarli e tornare ad allenarci e divertici assieme come facevamo tre anni fa” dice ancora Davide Bovo. “Loro sono sempre pronti a darti un consiglio ed aiutarti e a incoraggiarti dopo uno sbaglio”.

GRUPPO SPECIALE. “Voglio bene a tutti i miei compagni di squadra. Se Nicola e Matteo Maestrello e Nicolino Ruffo li conoscevo già, pronti ad aiutarci a vicenda, ho trovato altri ragazzi più giovani nel mio ritorno a Jesolo” spiega Bovo come “Fava”, Zamattio, Leo Biancotto. Mi piaceva essere quello che dava a loro i consigli, cercando di aiutarli con una pacca sulla spalla, un gesto di incoraggiamento quando serviva nei momenti più difficili. E questo mi è piaciuto molto, fare un po’ da chioccia ai più giovani”.

IL CAMBIAMENTO. “Gli anni scorsi facevo due/tre partite bene, poi una male, poi una così così. Cerco sempre di limare i miei errori per diventare un giocatore migliore. Mi sento cresciuto, più maturo. Nella sfortuna del Covid, posso dire di avere capito quanto amo il basket e quanto sia importante per me. Ci sono stati dei momenti in cui mi mancava proprio giocare, proprio per questo ogni volta che scendevo sul parquet lo facevo con un approccio diverso. Ho letto un paio di libri sulla mentalità, mi hanno aiutato, ma ripeto. E’ stata la lunga pausa dell’anno scorso dovuta alla pandemia che ci ha chiusi in casa senza potere giocare, ho capito quanto mi piacesse fare questo sport. E questo mi ha aiutato un sacco a crescere e pensare a qualcosa di molto più grande di un singolo canestro sbagliato o di una palla persa che in tempi normali mi avrebbero buttato giù di morale”.

Ufficio stampa Thomas Maschietto

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