Simone Rosada, SR9, si racconta tra emozioni, scaramanzie e famiglia. Direttamente dal Lido di Venezia

Simone Rosada che si racconta tra emozioni, scaramanzie e famiglia.

"I campioni con la Coppa" fa tappa al Lido di Venezia per intervistare Simone Rosada che si racconta tra emozioni, scaramanzie e famiglia.
LA DEDICA al nonno è forte, fortissima. Una dedica che Simone Rosada fa con tutto il suo cuore possibile dove in poche parole racchiude tutta la sua carriera di giocatore di pallacanestro a partire dal minibasket.
La conquista della serie B, la vittoria del campionato di C Gold, non ci stancheremo mai di ripeterlo ha tirato fuori in noi e nei nostri ragazzi qualche cosa di straordinario che fino a ieri celavano gelosamente (a ragione) dentro di loro.
PROMESSA MANTENUTA. “Se io e mio fratello giochiamo a basket dobbiamo ringraziare il nonno. E’ lui che ci ha indirizzato verso questo stupendo sport, dato che ha militato in Serie A nella gloriosa Reyer che giocava alla Misericordia a Venezia. Quando ci ha lasciati gli ho fatto una promessa e sono orgoglioso di essere riuscito a rispettarla, so che ne sarebbe andato fiero, per cui una volta suonata la sirena, la prima dedica è andata a lui” ci svela Simone Rosada che per tutto il nostro cammino abbiamo affettuosamente chiamato SR9.
Difficile non emozionarsi ascoltando e leggendo quanto ci dice Simone. Le emozioni che la pallacanestro e la famiglia, binomio inscindibile qui al BC Jesolo e a volte come ha ricordato suo fratello Marco “Nessuno può capire” tutto quello che ci sta dietro un campionato vinto e le emozioni che si provano, gli occhi lucidi e la voce che ti trema.
“La gioia e le emozioni che ho provato per la promozione in Serie B sono state qualcosa di indescrivibile” continua Simone Rosada. “Faccio davvero difficoltà ad esprimerlo a parole, ero al settimo cielo anche perché non è da tutti vincere un campionato. Se devo essere sincero però, mi sono reso conto di ciò che abbiamo fatto solamente nei giorni successivi. Il tutto è stato ancora più bello perché, a differenza di altre squadre, per noi l’obiettivo stagionale era quello di raggiungere i playoff, ma già solamente dopo qualche settimana di allenamenti ci siamo resi conto del potenziale che avevamo, e vittoria dopo vittoria, abbiamo capito che vincere il campionato sarebbe stato un risultato raggiungibile”.
I COMPLIMENTI DI NICOLA RUFFO. “La risposta ai complimenti che mi ha fatto Nicola è facile. Sono stato fortunato ad avere in questi due anni Nicolino Ruffo come compagno di reparto, perché grazie a lui e ai suoi consigli ho imparato qualche trucco del mestiere. Aver ricevuto i complimenti da lui è un onore per me, perché so la carriera che ha fatto e i campionati che ha vinto. Certamente sfrutterò quest’estate per lavorare su alcuni aspetti del mio gioco”.
RITI E SCARAMANZIE. “Nel basket sono sicuramente scaramantico E come tanti altri giocatori ho la mia routine pre-partita che devo rispettare da quando entro in palazzetto a quando finisce la partita, dopodiché uscito dalla palestra finisce tutto”.
SI LEGGE BCJESOLO SI PRONUNCIA… “So che è già stato detto varie volte, ma non c’è cosa più vera. B.C. Jesolo è sinonimo di famiglia, è un’ambiente sano e solare in cui viene data prima di tutto rilevanza al fattore umano della persona, e poi al giocatore” ci tiene a dire SR9. “Penso che a fare la differenza sia stata la forza e l’unione dello spogliatoio tra noi giocatori e la dirigenza e che quindi siano stati questi gli ingredienti segreti che ci hanno dato qualcosa in più rispetto agli altri per arrivare ad alzare la coppa. Un grazie pertanto alla società e a tutti coloro che ci hanno seguito”.
ROSADA’S FAMILY: MAMMA, PAPA’, MARCO E L’ALTRA META’ DEL CUORE. “Dopo la dedica fatta al nonno, ovviamente la dedica si amplia al resto della mia famiglia che mi segue ovunque da quando sono piccolo, a partire da mio papà e mia mamma, passando per mio fratello che è il mio primo tifoso e che non si dimentica mai di darmi consigli o farmi critiche affinché io migliori. E non ultima per importanza, mia morosa, anche lei sempre presente ad ogni mia partita. Credo che questo traguardo abbia, almeno in parte, ripagato tutti i sacrifici fatti, e spero che sia il primo di tanti altri traguardi futuri”.
Ufficio stampa Thomas Maschietto
(in foto Simone Rosada con la Coppa ed insieme all'inseparabile fratello Marco)

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