Nicola Maestrello al quarto campionato vinto e la dedica a papà Renato

Nicola Maestrello apre il cuore e dedica la vittoria del campionato a papà Renato

"I campioni con la Coppa" la parola a Nicola Maestrello, leggetele, vi faranno stare meglio con il cuore.
CI SONO a volte certe frasi, certe riflessioni che ti costringono a rileggerle più di una volta perché alla prima gli occhi sono diventati lucidi, alla seconda la pelle d’oca e poi perché più rileggi più fai tesoro dentro di te di quanto hai appena imparato.
Sentire le emozioni dei nostri giocatori dopo la conquista della serie B, domenica 27 maggio 2021 data storica per noi del Secis BCJesolo, è lavoro ben più difficile che fare la cronaca di una partita. A trasformare in parole quello che i nostri giocatori stanno provando dentro di loro dopo aver alzato la coppa, si rischia di perdere per strada il sentimento.
Ma è giusto farlo perché leggendo quanto detto da Matteo Maestrello, Nicola Ruffo e i vari post dei nostri campioni (da quelli di coach Giovanni Teso a Matteo Gambarotto a Simone Rosada), abbiamo fatto pace con il lato più nascosto di noi e che teniamo celato gelosamente: il nostro cuore.
Oggi è il turno di Nicola Maestrello, il nostro “Mays” junior, al quarto campionato vinto, dopo la Promozione, la C Silver e la prima C Gold.
“In ognuna delle vittorie che abbiamo ottenuto in questi anni, cambiavano i contesti e le situazioni, ma sono state tutte meravigliose” commenta Nicola Maestrello. “Credo però che la più importante per me di queste quattro, sia quella che abbiamo ottenuto quest’anno, in memoria di nostro padre. Papà è sempre stato un pilastro per me e Matteo, e vincere per lui è la dimostrazione di tutto l’amore e l’affetto che lui ci ha sempre dato”.
CHIMICA E FAMIGLIA, BINOMIO VICENTE. “Credo che la chimica di squadra sia stata la nostra chiave vincente” prosegue Nicola “ci siamo sempre aiutati a vicenda, sia tra giocatori che con i coach e lo staff, e non so come spiegarlo bene, è una cosa che sentivo a pelle. Aver ritrovato i tifosi è stato fondamentale, perché anche grazie alla loro passione abbiamo sempre trovato un’unità proprio come una famiglia che ti sostiene sempre”.
IL SABATO PRIMA DELLA PARTITA CON ODERZO. “Quando nostro padre è spirato mi sono trovato con Matteo per capire cosa fare, e sapevamo che per nostro padre il basket era una fonte di gioia incredibile, quindi ci siamo fatti forza a vicenda e abbiamo giocato su questo pensiero, perché sapevamo che gli avrebbe fatto piacere sapere che siamo usciti vincenti”.
Parole che lasciano il segno, tutte, dalla prima all’ultima. Dietro il suo sorriso e il suo silenzio da leader nello spogliatoio Nicola nasconde un cuore genuino, sincero specchio e anima di tutta la nostra squadra.
Grazie Nicola.
Ufficio stampa Thomas Maschietto (in foto Nicola con la sua dolce metà Martina)

Il nostro “Lollo” Ambrosin vince la A2 con il Derthona Basket!

Lorenzo Ambrosin promosso in serie A1 con Derthona Basket! La nostra intervista esclusiva!!

Tre campionati vinti nel giro di pochi giorni, il cuore, la testa e tutto l’affetto possibile per il nostro Lorenzo Ambrosin che sprizza gioia da tutti i pori in questi giorni che hanno accompagnato la fine di giugno e l’inizio di luglio.

Li mettiamo sullo stesso piano: vittoria del campionato di Legadue e promozione in A1 con la casacca del Bertram Tortona. “Lollo” ha giocato in totale 47 partite tra campionato, supercoppa, coppa Italia, fase II e play off realizzando 391 punti, toccando il massimo a 20 punti segnati nella gara del 27 dicembre 2020 contro Tezenis Verona. Vittoria del Secis BCJesolo del campionato di C Gold e promozione in serie B. E vittoria del campionato di B1 e quindi conquista della serie A2 dell’Altino Tenaglia squadra di volley dove milita la sua dolce metà Asya, centrale che in passato ha giocato anche a Jesolo calcando lo stesso parquet di Lorenzo.

Tre giorni di festa, Rovigo 25 giugno per noi, 27 giugno Francavillia al Mare per Asya, 29 giugno Torino per Lorenzo Ambrosin. In una parola Lollo siamo contentissimi per te.

“Se devo essere sincero, da quando sono tra i professionisti, questo è stato il campionato più strano che abbia mai fatto” ci fa sapere Lorenzo. “E’ stato lunghissimo, stranissimo perché senza pubblico con la mina vagante del covid, però si è concluso in maniera decisamente soddisfacente. Abbiamo giocato una cinquantina di partite.  E’ iniziato in maniera incredibile per noi del Bertram Tortona avendo fatto il record di vittorie di fila della A2 dall’inizio del campionato. Ho vinto anche il premio mensile da MVP e questo per me è stato super. Poi, con il passare del campionato abbiamo avuto qualche calo, ma siamo stati bravi a non disunirci…. La serie dei play off è stata una cosa incredibile anche perché abbiamo vinto quasi tutte le partite di uno o due punti, quasi una tortura per noi, specie gara 4 e gara 5 della finale contro Torino vinte letteralmente all’ultimo secondo” ricorda Lorenzo Ambrosin. “E’ stato davvero emozionante, tribolante ed anche pesante se vogliamo. Alla fine però tutto è stato ripagato”.

LA PAGELLA DI LORENZO AMBROSIN. “Se dovessi darmi un voto mi metterei un sei o un sei e mezzo in pagella perché sono partito alla grande, ma nel finale di stagione purtroppo per vari motivi ho avuto un minutaggio ridotto rispetto ad inizio anno. Ma posso ancora migliorare, di questo ne sono convinto e soprattutto voglio migliorare”.

Veniamo a noi del Secis BCJesolo. Il 27 abbiamo giocato la finale contro Imola, tu hai giocato gara 4 della finale contro Torino…

“Dovevamo giocare il giorno prima poi la partita è stata spostata a domenica. Comunque sono riuscito a vedere il primo quarto della sfida di Rovigo contro Imola. Quando si parla di Jesolo io penso sempre che lì ho i miei amici e la mia famiglia e sono un tifoso speciale del BCJesolo. Per me è stato un week end molto intenso di emozioni, non c’è il minimo dubbio su questo!”

Non te lo abbiamo mai chiesto “Lollo” .. che campionato è la LegaDue?

“La LegaDue è un campionato, da un certo punto di vista, strano. Ci sono giocatori giovani che vogliono ambire alla Lega di A1. E’ una Lega di sviluppo, ecco, con molti emergenti ed elementi dal talento cristallino. Per militare in questa categoria c’è solo una cosa da fare: sacrificarsi. E questo vuol dire allenarsi tanto e ogni tanto avere anche un po’ di fortuna, come per esempio trovare la persona giusta che voglia puntare su di te. Per arrivare qui credo siano queste le chiavi principali”.

Ringraziamo Lorenzo Ambrosin per il tempo che ci ha dedicato e la società del Derthona Basket per averci dato la possibilità di intervistare il loro atleta con il sangue jesolano che scorre nelle vene.

Ufficio stampa Thomas Maschietto

Nicola Ruffo l’eterno playmaker di mille battaglie vinte.

Nicola Ruffo e la conquista della serie B tra lezioni di difesa e ringraziamenti ai compagni di squadra.

Il SECIS BC JESOLO IN SERIE B

Di campionati vinti, di promozioni ottenute e di coppe e medaglie collezionate, Nicola, per noi “Nicolino”, Ruffo ha il palmares pieno zeppo e la bacheca di casa bella piena.

Il 24 agosto Nicolino compirà 41 anni, una leggenda vivente nel litorale per i chilometri corsi per tutti i parquet del Veneto con i numeri 9 e 27 sulla divisa di gioco nel ruolo di playmaker. Il ruolo in cui si deve difendere tanto, pensare più veloce dei tuoi compagni di gioco e degli avversari e segnare nei momenti che servono.

Come a Rovigo domenica scorsa. Ruffo ha segnato cinque punti di fila nel giro di due azioni di gioco. Il canestro del 51-38 per noi in avvio di terzo quarto al termine di un’azione solitaria che lo ha visto arrivare fino a sotto canestro. E la tripla del 54-40 che è valso il + 14 dopo 1’30” dall’inizio del secondo tempo. Cinque punti pesanti che hanno segnato il match nel momento di maggiore verve agonistica di Imola.

“In quel momento ho pensato solo ad approfittarne delle situazioni che erano state create dal nostro gioco” ci spiega Nicola Ruffo. “Se posso fare una cosa, un recupero, un tiro, un contropiede, la faccio, senza tanti calcoli. Non mi ero nemmeno reso conto che avevamo raggiunto il massimo vantaggio della partita oltre la doppia cifra. Quando sono in campo penso solo ad una cosa. A difendere, difendere ed ancora difendere”.

A SCUOLA DIFENSIVA DA COACH GIOVANNI TESO. “La difesa è stata il nostro marchio di fabbrica e di pensiero”  continua Ruffo. “Condivido in pieno quanto dice il nostro coach Giovanni Teso. Abbiamo tenuto Imola a 50 punti, ad un certo punto potevamo fare a meno anche di fare canestro, perché in area da noi non passava nessuno. Giocando in questo modo, le squadre avversarie si abbattono psicologicamente, si demoralizzano e devono inventarsi qualcosa per farci canestro”.

PLAYMAKER. “E’ da quando ho iniziato a giocare a basket che faccio il playmaker. La prima cosa che mi hanno insegnato per giocare in questo ruolo è la difesa a tutto campo per l’intera partita. E’ una cosa che una volta riuscivo a fare, adesso invece” ci scherza sopra Nicolino “al massimo posso farlo per due/tre minuti visto che non ho più l’età di un ragazzino. Un vero playmaker deve avere la capacità di stare tranquillo, non lasciarsi prendere la mano nei momenti di difficoltà e di essere concentrato per far giocare la squadra. Faccio i miei complimenti a Simone Rosada, sono molto contento per il campionato che ha fatto. E’ un ragazzo umile che da sempre il 100% quando è in campo”.

I RINGRAZIAMENTI AI COMPAGNI DI SQUADRA . “Vincere un campionato è sempre diverso, non ci si abitua mai. Questa volta però è stato particolarmente bello, sapendo che sarà uno degli ultimi per me” la butta lì Nicola Ruffo. “Per questo motivo ho voluto ringraziare personalmente tutti i miei compagni di squadra in spogliatoio. Non è facile arrivare fino in fondo e trionfare in finale. C’è gente che ci prova da anni e poi, quando ti ci riesce è una cosa che ti rimane per sempre”.

LA FAMIGLIA JESOLANA. “Il B.C. Jesolo come società è unica nel suo genere” ci tiene a fare sapere il nostro Nicola Ruffo. “Come si sta a Jesolo, difficilmente si sta in altre parti. Non sei considerato un oggetto o una pedina del gioco che può finire sul mercato a fine campionato. Qui mi sento coccolato, l’ambiente ha questa forza di creare una sinergia tra compagni di squadra, staff e tifosi che è ammirevole. Quello che voglio dire è che non c’è solo un rapporto di lavoro ma un rapporto di amicizia che coinvolge intere famiglie”.

Ufficio stampa Thomas Maschietto

Un caso da studiare. Matteo Maestrello capitano semplice di una famiglia di campioni

Le parole del capitano Matteo Maestrello dopo la vittoria del campionato e la conquista della serie B

IL SECIS BCJESOLO IN SERIE B.
Iniziamo oggi una serie di interviste ai nostri campioni. Approfittando delle foto di ciascun nostro giocatore con la coppa del campionato vinto in mano abbiamo pensato di raccontare le emozioni di Rovigo attraverso la voce dei nostri ragazzi. Partiamo con il capitano Matteo Maestrello.

20 GIUGNO 2021, palasport di Rovigo, ore 21,28. Il Secis BCJesolo vince il campionato di C Gold. Imola è battuta per la seconda volta su tre incontri. Lì da loro è valsa il primo posto in classifica al termine del campionato, a Rovigo la vittoria della C Gold e la conquista della serie B.

21 maggio 2017, pala Opitergium di Oderzo, ore 19,43. Il Secis BCJesolo vince il campionato.

Sono passati quattro anni ed un mese, di quella squadra sono rimasti Nicola Ruffo, Nicola Maestrello ed il nostro capitano Matteo Maestrello.

Matteo Maestrello segnò 22 punti contro Oderzo trascinandosi sulle spalle tutta la squadra giocando in pratica tutti i ruoli. A Rovigo il nostro capitano ha realizzato 16 punti compreso il primo canestro della partita per noi. In ordine: il canestro del 2-5, la tripla del 7-8, il canestro da due del 9-10, il canestro del 18-19 e la tripla del 23-19 per noi dopo 1’57” di gioco del secondo quarto. Il canestro dalla media a fil di sirena del secondo quarto per il 36-31 per noi, il libero del fallo tecnico del 37-31 ad inizio terzo quarto ed il libero nel concitato finale del 62-48.

MAYS-CAMERA. Rivedendo per l’ennesima volta la finale e usando una sorta di “Mays-camera”, Matteo è stato padrone del campo a disposizione dei compagni dall’alto della sua esperienza.

UN VERO PROFESSIONISTA. Questo è stato il commento dei commentatori di fede Imola quando hanno applaudito Matteo Maestrello nel gesto di calmare la nostra panchina in un momento “caldo” di protesta. A Imola vogliano ancora bene a “Mays” senior, noi crediamo ovunque, perché lui è semplicemente così. Unico nel suo genere.

Nell’atteggiamento in particolare modo, consigliando i compagni anche dalla panchina, come è successo con Leonardo Biancotto. Sua la decisione di mettere fine alla partita a 38 secondi dalla fine, mettendo per terra il pallone durante il nostro ultimo attacco.

NOI SIAMO I SOLITI, CON QUESTE FACCE QUI. Sono due canzoni scritte la prima da Vasco Rossi nel 2012,la seconda nel 1991 da Luciano Ligabue. Mettendole insieme vengono fuori i nostri identikit. Come pubblico e come giocatori noi siamo i soliti che c’erano a Oderzo e poi a Rovigo. La famiglia del Secis BCJ è sempre la stessa, abbiamo chiesto a Matteo il segreto.

“Non partiamo mai come i favoriti,ma alla fine ci siamo sempre e quando arriviamo in finale la vinciamo. Potremo chiamarlo “un caso da studiare” ci dice capitano Maestrello "perché fondiamo tutto noi stessi su due concetti: la famiglia e la semplicità. La famiglia tifa per noi dagli spalti, Imola per esempio grande società strutturata per vincere ha anche un gruppo importante di tifosi. Noi siamo così, siamo semplici. Sandy ha usato la vuvuzela che aveva ad Oderzo per tifare, anche questo fa parte del nostro modo di essere. Siamo da studiare” ribadisce il nostro capitano. “Abbiamo mangiato l’anguria dopo la partita, abbiamo fatto festa con le famiglie di tutti noi. Perché appunto, noi siamo i soliti”.

RENATO. “Papà e mamma ci hanno insegnato che bisogna sempre essere forti e coraggiosi, affrontare i problemi, guardarli in faccia per superarli. Sono queste lezioni di vita che io e mio fratello Nicola abbiamo imparato per scendere in campo sabato scorso contro Oderzo”.

Ufficio stampa Thomas Maschietto
Foto di Emma Iris Zorzan 

SIAMO IN SERIE B!!!!!! GRAZIE RAGAZZIIIII!!!!!

SIAMO IN SERIE B! GRAZIE RAGAZZIIIII!!!!!!!

SIAMO IN SERIE B! Abbiamo vinto il campionato di C Gold battendo Imola nella finalissima di Rovigo per 66-51. Non servono cronache dettagliate della partita, magari fosse solo questo, sarebbe tutto molto più semplice. Vogliamo prenderci queste righe per descrivere l’emozione finale della gioia dei nostri ragazzi, dei nostri giocatori, dei nostri uomini che hanno vinto questa battaglia sul campo, dopo aver vinto quella più complicata con il Covid. E raccontare la gioia, le emozioni del dopo gara è dannatamente più difficile che raccontare le gesta dei giocatori in campo.
 
Si smette di giocare a 32 secondi dalla fine, c’è spazio solo per le lacrime che riempiono gli occhi dei nostri giocatori e tifosi che erano presenti al palasport di Rovigo. A 27” dalla fine il primo abbraccio: è tra Davide Bovo e Mattia Favaretto. Mattia non trattiene la gioia. Ce l’abbiamo fatta! Il quintetto che finisce la partita è composto da Andrea Maestrello, Paolo Busetto, Davide Bovo, Mattia Favaretto, Leonardo Biancotto.
 
Il nostro capitano è il primo ad andare a salutare gli avversari, per Matteo è un altro trofeo da incorniciare, leader in campo, nello spogliatoio, esempio per tutti per come ci si debba comportare in tutte le situazioni. Glielo hanno insegnato i suoi genitori.
 
È la volta di Giovanni Teso che abbraccia ad uno ad uno i suoi ragazzi ringraziandoli per lo splendido campionato. Favaretto e Bovo sono i primi a finire tra le braccia del nostro coach.
 
Nicola Ruffo sembra baciare la maglia, un attimo dopo nel cerchio del centro campo alza le braccia al cielo, anche per lui, l’ennesimo trionfo con i nostri colori, l’eterno Nicolino che avrà corso mille chilometri su e giù per il parquet, da un’area all’altra. Matteo Maestrello lo imita e via con l’abbraccione.
 
Bellissimi questi abbracci che a vederli da casa ti fanno rendere conto di cosa siano le emozioni, la pelle d’oca che ti passa lungo la schiena. Simone Rosada che accoglie tra le sue braccia Bovo e poi Leonardo Biancotto è un segnale di quale genere di famiglia si sia creata qui nel nostro piccolo grande mondo del Secis Basket Club Jesolo.
 
Non poteva mancare, a proposito di famiglia l’abbraccio tra Nicola e Matteo Maestrello, caratteri da invidiare e molto da insegnare su come si superano i momenti più difficili.
 
Mauro Zorzan ci tiene a ringraziarli tutti personalmente come ha fatto Giovanni Teso. E’ la gioia infinita che poi si trasforma e si unisce in una vera e propria festa di famiglia che hanno dato vita al nostro ambiente. Di nostro ci mettiamo una cosa.
 
La vittoria del campionato è figlia anche di un ambiente sano costituito da colossi dello spogliatoio che fanno della famiglia un credo, una ragione esistenziale, caratteristica inscindibile dalla prerogativa di essere “gente come noi”. Chi arriva a giocare da noi trova le porte aperte dello spogliatoio, un nostro biglietto da visita non indifferente.
 
QUI SI FA LA STORIA. Giocatori e tifosi, tifosi e giocatori. I nostri tifosi, prima virtuali e poi dal vivo, in presenza nelle due partite di finale, sono nuclei famigliari che coinvolgono genitori, figli, fidanzate e promesse di amore per tutta la vita. Il BCJ ha giocatori storici come Nicola Ruffo, Matteo e Nicola Maestrello. Ha dirigenti storici, Mauro Zorzan e la famiglia Cavallin che coinvolgono un numero infinito di persone. Siamo sempre noi, quelli che c’erano a Oderzo il 21 maggio 2017.
 
La storia si è ripetuta a distanza di quattro anni e un mese dopo. Credete alle nostre parole, noi vinciamo e abbiamo vinto il campionato perché siamo una famiglia. Non allargata, ma una famiglia molto numerosa dove c’è un cuore pulsante con gli stessi colori della squadra, il bianco ed il rosso.
 
IL SALUTO DEL PRESIDENTE. “Sono felicissimo” dice ai nostri microfoni il presidente Emil Cavallin “e quest’anno più dell’altra volta. Perché è stato un campionato difficile, abbiamo superato diverse difficoltà tra le quali anche il covid e all’inizio non sapevamo nemmeno se iscriverci. Abbiamo creato un gruppo dove l’amicizia, l’aiutarsi l’un con l’altro ha fatto sì che riuscissimo a superare squadre che sulla carta erano più forti di noi. Onore a Imola, una squadra che fin da subito si vedeva che era strutturata per una categoria superiore. E invece noi, con la nostra semplicità siamo riusciti anche questa volta a dimostrare che con la volontà si superano qualsiasi ostacolo”.
Ufficio stampa Thomas Maschietto

Mattia Favaretto, l’uomo degli ultimi secondi di gioco…

Mattia Favaretto, l'uomo degli ultimi secondi di gioco. Mattia ci svela i segreti per essere decisivi nel finale e la sua esultanza "muscolare".

Prima Ferrara poi Imola, una settantina di chilometri scarsi. Ottantuno per la precisione se le due bandierine come punto di partenza ed arrivo sono il PalaRuggi ed il Pala Vigarano.
Mattia Favaretto questa distanza abissale da fare a piedi l’ha fatta di corsa, da una parte all’altra del campo, per prendersi il tiro che ci ha portati in paradiso, primi in classifica. Contro Ferrara ricevendo palla da Busetto, contro Imola, prendendo il rimbalzo in difesa e via, forte come un tuono, potenza e rapidità, atletismo e tecnica raffinata per il canestro della vittoria a due secondi dalla fine.
Altre similitudini: lo stesso pettine dell’area, posizione appena defilata dalla lunetta, stesso modo di esultare, muscoli gonfiati verso la propria panchina. Abbiamo parlato anche troppo, la palla microfonata la passiamo a Mattia.
Mattia, raccontaci…
“Diciamo che tecnicamente parlando sono stati tiri simili anche se tatticamente non proprio uguali dato che comunque a Ferrara il coach ha avuto la possibilità di disegnare un gioco e noi l’abbiamo eseguito. A Imola invece non avendo avuto la possibilità di programmare l’ultima azione mi sono affidato totalmente al mio istinto” spiega Mattia Favaretto.
Ma un giocatore cosa prova dentro in questi momenti di trance agonistica moltiplicata all’ennesima potenza?
“In quei momenti secondo me una cosa che devi fare è liberare la testa, per quanto possibile, da tutta la pressione che ti può mettere il pubblico (che finalmente è tornato a vederci), i tuoi avversarsi ecc.. e ti concentri solamente sul gesto tecnico che stai eseguendo curandolo come meglio puoi, da quanto pieghi le gambe a come metti le mani sulla palla. Sono sicuramente momenti importanti di crescita sia per la squadra che si unisce sempre molto nei momenti di maggior tensione sia anche a livello individuale, fattori per cui comunque mi sento di ringraziare la società per la fiducia riposta in me”.
Ci siamo sbizzarriti sulla tua esultanza. Pozzecco, l’incredibile Lou Ferrigno che diventa verde perché si arrabbia (in realtà il dottor. David Bunner era interpretato da Bill Bixby)… ma l’essenza del tuo gesto la conosci solo tu… Ti va di spiegarcela?
“In realtà in quei momenti, almeno per quanto mi riguarda, avviene tutto in maniera naturale: non c’è una particolare forma di esultanza che mi “impongo” di fare in occasione dei momenti più decisivi della partita. Sicuramente la funzione del gesto non è “mostrare i muscoli” in sé, ma semplicemente scaricare tutta la tensione accumulata, in particolar modo durante partite punto a punto. Anche perché esultare in queste occasioni è, secondo me, una delle cose più belle del basket come dello sport in generale, a maggior ragione quando vedi i tuoi compagni esultare insieme a te”.
Mattia, si va verso Secis BCJ-Oderzo, si gioca venerdì al PalaCornaro alle 20,45. Gara secca, ci conviene archiviare il 2-0 per noi in campionato e la super prestazione casalinga prima del nostro mini lockdown.
“Sì assolutamente. A parer mio adesso non contano più nulla le partite giocate fino ad ora, sarà senz’altro una semifinale molto tosta sia dal punto di vista fisico che emotivo, trattandosi di un derby veneto. Ritengo Oderzo una squadra molto forte, come hanno dimostrato di esserlo tutte e quattro le squadre che hanno avuto accesso alle Final Four, e per questo penso che non ci sia assolutamente una favorita ma sarà solo il campo a poter giudicare chi si sarà meritato maggiormente la promozione. Quello che mi sento di dire è che sicuramente noi sia come squadra sia come giocatori singoli ce la metteremo tutta”.
Grazie Mattia, è stato bellissimo poterti intervistare per farci raccontare le tue magie di Ferrara e Imola. Noi le raccontiamo da fuori, ma è quello che provano i nostri giocatori dentro di loro che rendono speciale quello che facciamo.
Ufficio stampa Thomas Maschietto

Vittoria anche a Imola. Segna nel finale Mattia Favaretto. E venerdì giochiamo la semifinale contro Oderzo in casa (gara secca)

Vittoria contro gli Aviators Lugo e primo posto in classifica del girone Oro. Sabato trasferta a Imola, chi vince chiude il girone al primo posto.

Una sola parola. Complimenti ragazzi! Complimenti per averci portato in semifinale, complimenti per aver perso solo due partite in questo campionato di C Gold spezzettato in tre tronconi. E grazie perché ci stato facendo sognare.

Il nostro primo posto in classifica che vale la sfida di venerdì sera al Pala Cornaro contro Oderzo (palla a due alle 20,45) che vale per un posto nella finale di domenica a Rovigo contro la vincente di Imola-Ferrara, ha la sua immagine in Mattia Favaretto.

Una immagine bella, pimpante, vigorosa, già ammirata a Ferrara e che possiamo vederla e rivederla quante volte vogliamo su youtube. Mattia segna il canestro della vittoria per 68-65 contro Imola ad una manciata di secondi dalla fine.

Canestro uguale identico a quello che Mattia ha segnato al Pala Vigarano una settimana fa. Stesso colpo dal pettine alto della lunetta, stessa esultanza: i muscoli gonfiati alla Incredibile Hulk, l’ometto dei fumetti che diventava omone verde nelle vesti di Lou Ferrigno quando si arrabbiava di brutto.

Solo che la nostra arrabbiatura non è tale, ma è energia e voglia di stupire allo stato puro.

INTECH IMOLA, ODERZO, FERRARA. Oramai conosciamo a memoria le altre tre squadre che si contenderanno con noi la promozione in serie B. Imola ci aveva sconfitto all’andata, gara che non faceva testo per i nostri problemi risaputi legati al Covid. La gara dell’altra sera ci ha insegnato che ce la siamo giocata alla pari. La vittoria di un solo possesso a tre secondi dalla fine non rispecchia l’andamento del match. Noi sopra di 15 (27-12) al 10’ Bovo e Matteo Maestrello sei punti a testa, Favaretto e Nicola Maestrello cinque punti a testa, gli altri cinque li hanno segnati Sipala e Biancotto.

Nel corso del secondo quarto, a 40” dalla fine per l’esattezza, Matteo Maestrello piazza il colpo del + 16 (42-26). Poi Imola reagisce da grande squadra e si riavvicina con un contro break di 11-2 (40-44) al 25’ esatto. Il pubblico di casa si fa sentire, l’armata giallonera, la curva di casa annusa profumo di rimonta e di sorpasso.

L’ultimo quarto è tutto da rivivere. Begic ci supera con una tripla delle sue a 3’37” dalla fine (57-56), Favaretto rimette a posto le cose per noi (58-57) dopo un recupero di palla ed un contropiede fulmineo. Altro recupero da maghi del furto, et voilà, Simone Rosada imita il suo compagno (60-57). Non è finita, perché Imola è viva e Locci impatta sul 65-65 a 45” dalla fine. Poi il finale raccontato ma già visto, ancora una volta a Ferrara.

REWIND. Come a Ferrara, i padroni di casa hanno tra le mani una palla che pesa come un macigno ed un altro possesso sul 67-65 per noi che può valere supplementare o condannarci alla sconfitta. Sul 65-65 Murati spara sul ferro da tre rimbalzo di Favaretto. Mancano otto secondi sul cronometro alla fine della partita, Favaretto si invola dalla propria area e segna un canestro pazzesco. Ci sono ancora due secondi dalla fine, time out imolese. Imola opta per il tiro da tre. Sulla rimessa in attacco battuta da Magagnoli, Locci cerca di bloccare per l’uscita da tre di Murati, ma commette fallo su Bovo. E’ finita! Matteo Maestrello mette il libero che ci fa vincere per 68-65!

5 SETTEMBRE 2002. Il nostro capitano Matteo Maestrello ha lasciato ricordi indelebili con la maglia della Virtus Imola. Per i tifosi giallo neri Matteo pare abbia lasciato il calco dei suoi piedi dall’arco dei tre punti. Una sua bomba nel finale di gara del 5 settembre 2002 fece vincere alla Virtus il derby contro l’Andrea Costa. La mattonella, per chi vuole andarsi a rivedere il video della nostra partita è la stessa del canestro del 3-0 di Maestrello che ha aperto la partita dell’altra sera.

Ufficio stampa Thomas Maschietto (foto di Emma Iris Zorzan)

VIRTUS IMOLA - SECIS BCJESOLO 65-68 (15-27, 29-42, 44-52)

VIRTUS IMOLA: Fusella, Salsini, Dal Pozzo, Aglio 7, Ramilli 2, Murati 9, Locci 2, Magagnoli 12, Ranocchi 7, Barattini 11, Begic 15 (4/5 da due, 2/4 da tre), Savino. All.: Marco Regazzi
SECIS BCJESOLO: Bovo 12 (11 rimbalzi), Biancotto 6 (7 rimbalzi, 4 assist), Favaretto 12 , Simone Rosada 6, Matteo Maestrello 12, Busetto 4, Sipala 7, Zamattio, Nicola Maestrello 5, Ruffo 4. Allenatore: Giovanni Teso, vice Matteo Gambarotto.

Primi in classifica! Secis BCJesolo batte anche gli Aviators di Lugo e vola in testa alla classifica!

Vittoria contro gli Aviators Lugo e primo posto in classifica del girone Oro. Sabato trasferta a Imola, chi vince chiude il girone al primo posto.

 

SECIS BCJESOLO – AVIATORS LUGO 90-45 (23-10,51-24,73-42)

SECIS BCJESOLO: Bovo 17 (10 rimbalzi), Biancotto, Favaretto 9, Simone Rosada 8, Matteo Maestrello 14 (4/6 da tre), Busetto 3, Sipala 25 (6/6 da due, 4/6 da tre), Zamattio 9 (1/1 da tre), Nicola Maestrello 2, Mei, Ruffo 3. Allenatore: Giovanni Teso, vice Matteo Gambarotto.

AVIATORS LUGO: Ciman 11, Bravi 6, Campajola, Di Poce 14, Baroncini, Silimbani 6, Masrè 4, Galassi 1, Bracci 1, Benedetti 2, Arosti. Allenatore: Alessandro Tumidei

 

PRIMIIIIII!!!! PRIMI IN CLASSIFICA e  sabato a Imola c'è il big match che vale il primo posto in vista dei play off che inizieranno il 26 giugno.

Partiamo in quintetto base con Simone Rosada e Zamattino nell’asse play pivot, la licenza di colpire da tre ce l’hanno invece Matteo Maestrello, Biancotto e Sipala. Glia accoppiamenti difensivi ordinati da coach Teso e il suo vice Gambarotto vedono Sipala prendere in consegna

DIFESA E MENTALITA’ DA SUBITO. Era quello che volevamo, per non essere costretti a rincorrere per la terza partita di fila. Il primo quarto si chiude sul 23-10, a 2’18” dalla prima sirena Lugo ha segnato solo 6 punti. Eccola la mentalità. Lo si capisce dall’atteggiamento e dalla postura dei nostri giocatori, sempre pimpanti, giù sulle gambe, testa bassa e pedalare: Ruffo, Busetto, Simone Rosada, Biancotto, è un bel vedere quando pressano a tutto campo, marcando i propri avversari diretti seguendoli anche negli spogliatoi. In pratica la fase di studio dura fino al 9-6 al 4’25” di gioco. Dal 9-6 Matteo Maestrello trascina con due triple di fila (15-6) la meravigliosa serata al tiro dei nostri cecchini. Bovo e Sipala imitano il capitano per il 20-6.

CIMAN E SILIMBANI. Le due principali bocche da fuoco degli Aviators sono Ciman e Silimbani autori di 43 dei 60 punti dell’andata per Lugo. Come sentinelle a difesa della loro area Biancotto e Busetto a secondo di chi è in campo si occupano di Ciman, Silimbani invece deve vederla con Sipala e Bovo. I due al 40’ chiuderanno a referto con 17 punti (11 Ciman, 6 Silimbani).

CAMBIANO I QUINTETTI, NON IL RISULTATO. Dopo la seconda bomba segnata dal nostro capitano Maestrello (15-6), Lugo chiama time out. Giovanni Teso rivoluziona il quintetto. Dentro contemporaneamente Ruffo, Favaretto, Nicola Maestrello e Busetto, rimane del quintetto base il solo Sipala. Un attimo dopo è la volta di Sipala a lasciare il posto a Bovo. Il risultato resta lo stesso. Grande aggressività in marcatura, super atteggiamento e tantissima qualità.

SECIS STRARIPANTE. Il secondo quarto è una meraviglia per i nostri occhi. Dal 23-10 di fine primo tempino, Busetto dalla distanza, Bovo con quattro punti di fila (28-10,30-10), e Zamattio da sotto mettono insieme un gioco di 9-0 in 2’24” di gioco che ci consente di arrivare in un amen a + 22 (32-10). Il nostro Davide ha le braccione lunghe e arriva ovunque in difesa, ostacolo insormontabile per gli attacchi ospiti. Lugo ha il suo secondo migliore momento della gara nel mini parziale di 6-0 (16-32), poi una tripla di Sipala e ancora Bovo dalla media spengono le velleità di rimonta degli Aviators (37-18). Due liberi di SR9 ci portano a + 22 (44-22), un canestro di Favaretto sul + 24 (46-22).

NON C’E’ STORIA NELLA RIPRESA. Rosada apre da tre (54-24), Bovo stoppa Bracci e infila i liberi del 56-24. La furia difensiva di Simone Rosada nel portatore di palla è il più classico esempio di cosa significhi “difendere alla morte”. A Lugo va dato assolutamente il merito di non avere mai smesso di giocare nonostante la serata storta, il risultato ci premia, ma non condanna loro perché gli Aviators come noi non hanno attraversato un periodo facile. Un libero di Favaretto fissa il margine più alto del match sul + 45 (90-45). Mancano all’appello i punti del nostro giovanotto Andrea Mei che ha avuto due occasioni per andare a referto anche con i punti, ma il ferro non è stato “dolce” con lui.

RIMBALZINO RUFFO! Sfavillante e frizzante telecronaca di Fabio Vendramini. Nonostante la riapertura del Pala Cornaro al pubblico, Fabione fa compagnia con la sua saggezza cestistica a chi è rimasto a casa, impossibilitato dal lavoro. Tenendo contro che anche lui, come tutti noi, sta facendo i salti mortali per esserci (Jesolo d’estate è un altro mondo) Fabio si è sbizzarrito in qualche licenza “cestistica”. Ruffo per lui è sempre “Nicolino” e da ieri anche “Speedy”. Per dire appunto Nicolino, Fabio ha fatto un gioco incredibile di destrezza linguistica correggendo “rimbalzino Ruffo” con “rimbalzone Nicolino Ruffo”. Ci è scappato un sorriso proprio perché è venuto talmente fuori naturale e bene che abbiamo subito pensato alla grandezza dell’amicizia che unisce la nostra famiglia del BCJ. E poi il capolavoro di Fabio in cronaca che trasforma l’Arsenio Lupin dei cartoni animati e della leggenda creata dallo scrittore francese Maurice Leblanc nelle fattezze del nostro Davide Bovo “per le braccia lunghissime di Davide che gli permettono di rubare tanti palloni”.

Ufficio stampa Thomas Maschietto (foto di Emma Iris Zorzan, @riproduzione riservata)

Eravamo in debito con Emma per non avere pubblicato le foto scattate contro Ferrara qualche giorno fa.. eccole qui pubblicate!

Bentornato Mattia! Il sesto uomo in più tra il pubblico per la vittoria contro Ferrara!

La vittoria più bella è di Mattia! Battuta Ferrara in casa, intervista a Nicola Ruffo

Oggi vogliamo raccontare qualcosa di diverso dal solito, dalla solita cronaca fatta di statistiche, parziali, contro parziali e gesti atletici. I tempi stringono, già domani sera si torna al “Pala Cornaro” per giocare contro Lugo (palla a due alle 20,30, diretta facebook e possibilità di avere il pubblico in palestra, scegliete voi cosa vi piace di più)per il recupero della prima giornata di campionato.

Nemmeno il tempo di godersi il successo per 59-53 sulla DueGi Ferrara che il Never Ending Tour del Secis BCJesolo è di nuovo in azione e sabato di nuovo in viaggio destinazione Imola per l’ultima giornata di ritorno del girone Oro.

CRONACHINA. Due parole veloci sull’incontro dell’altra sera. All’inizio dell’ultimo quarto siamo sotto di 9 (49-40) dopo la tripla del solito Seravalli in apertura. Poi, va in scena un film in bianco rosso già visto nelle ultime due partite. Il BCJ diventa padrone assoluto del parquet e con un contro parziale di 15-0 cambia faccia alla gara. Superiamo di slancio i nostri avversari. In difesa Ruffo, Busetto, Sipala costringono il quintetto ospite a giocare molto lontano dalla nostra area, in attacco la rimonta è guidata da Nicola Ruffo che segna otto punti dei 19 totali nostri, tre dei quali dall’arco. Come hanno fatto anche Bovo e Matteo Maestrello. Decisivi anche i liberi di Sipala e il canestro di Biancotto del 55-49.

LA VITTORIA PIU’ BELLA, BEN TORNATO MATTIA. La vittoria più bella, che va oltre i parquet ed il tabellone dei punti,l’ha conquistata il nostro 2007 Mattia. Il suo ritorno in palestra a vederci ci ha strappato una lacrima di commozione ed un grande sorriso al cuore. Mattia ha vinto la sua sfida più importante che lo ha catapultato da giovane quattordicenne ad un uomo già forgiato come carattere, coraggio e forza d’animo. Ti stavamo aspettando Mattia. Alla fine della gara l’urlo finale lo abbiamo fatto insieme a lui, coinvolgendolo nel nostro mondo ancora di più perché tu, caro Mattia, sei come noi, fai parte della “gente che non molla mai”. Avevamo bisogno di una nuovo foto di squadra, l’abbiamo fatta assieme a lui.

NICOLA RUFFO, L’ETERNO RAGAZZINO. Più gli anni passano e più Nicolino ringiovanisce. Il suo elisir di giovinezza sono il parquet e il pallone da basket. Decisivo nell’ultimo periodo con una super difesa ed otto punti segnati, gli abbiamo chiesto il suo segreto.

“A me piace difendere perché solo in questo modo riesco a dare il massimo in attacco. Non lo so se la mia sia energia o cos’altro. Quando scendo in campo lo faccio per me, per i miei compagni, per lo spirito di gruppo. Poi non è vero che non sento gli anni…” ci dice scherzosamente Nicola Ruffo” “ho anch’io i miei dolorini a fine partita”.

Sempre scherzosamente Matteo Maestrello, il nostro capitano, ci ripete come un mantra che “il prossimo anno non giocherà più”, ma ce lo dice da una vita ed è ancora qui con noi. Dì la verità Nicola, hai mai pensato di smettere di giocare.

“Non sono mai arrivato a questa conclusione, devo essere sincero. Certo che quest’anno è stato tormentato. Forse quei dolorini che sento sono dovuti al fatto che si è rivelato un campionato strano fatto di pause e ripartenze. La pausa di un mese l’abbiamo sentita, magari all’inizio. Se mi chiedi un parere sul perché siamo sempre costretti a recuperare, secondo me dipende anche dalla nostra mentalità. L’energia che mettiamo per le rimonte, dovremo essere bravi a metterle fin dall’inizio, per non trovarci con il fiatone alla fine della partita”.

Domani arrivo Lugo al Pala Cornaro.

“Da loro abbiamo fatto fatica, come sempre dipenderà tutto da noi. All’andata avevano qualche assenza, servirà partire subito con il piede giusto e la mentalità di cui facevo riferimento prima”.

Ufficio stampa Thomas Maschietto (foto di Emma Iris Zorzan)

Paolo Busetto, play inedito dalle grandi qualità. Domani alle 18 arriva Ferrara

Paolo Busetto, la vittoria di Ferrara e le sue 30 presenze con il BCJ. Domani alle 18 giochiamo al PalaCornaro. E ci sarà il pubblico!

Ha giocato gli ultimi e decisivi minuti contro Ferrara nel ruolo di playmaker, dando il via anche all’azione che ha portato al canestro di Favaretto che ci ha fatto vincere la partita con tanto di muscoli mostrati verso la nostra panchina.

Il lavoro che fa Paolo Busetto in campo, quando coach Teso lo manda sul cubo dei cambi o lo fa partire in quintetto base non viene annotato né nelle statistiche di fine gara, nemmeno sui referti ufficiali di gara. Se ci fosse lo spazio anche per segnare tutto quello che fa “Buso” sul parquet per essere utile e a disposizione dei compagni, servirebbero fiumi e fiumi di note positive.

Paolo raccontaci come è andata contro Ferrara, il – 17 nel corso del terzo quarto sembrava condannarci alla sconfitta…

“Ferrara è una squadra di grande talento ed esperienza, hanno giocatori di livello che hanno avuto carriere importanti anche campionati superiori, mercoledì nei primi tre quarti infatti hanno saputo punire ogni nostro errore. Siamo riusciti a portare a casa il risultato perché non abbiamo mai smesso di crederci, uno dei motti della squadra è " la gente come noi non molla mai" e a Ferrara l'abbiamo dimostrato”.

Con la partita dell’altra sera a Vigarano Paolo Busetto ha toccato le 30 presenze con la nostra maglia e a sentirlo parlare già jesolano (“la gente come noi non molla mai) ci fa capire quanto facile è integrarsi nel nostro gruppo. Play, esterno, ala forte. Qual è il tuo vero ruolo sul parquet?

“Personalmente mi sono sempre considerato un giocatore versatile, mi piace giocare minuti da play o da semi-lungo” ci dice Busetto. “La nostra squadra fa della difesa e dell'intensità il suo punto di forza, sappiamo che per vincere le partite ognuno deve dare il proprio contributo, a volte facendo canestro, altre magari con una difesa forte o magari rinunciando ad un tiro a favore di un compagno più libero..

Ultimamente abbiamo parlato spesso di “energia”…

“Sappiamo che abbiamo tanto lavoro da fare per riprendere a pieno la condizione, palle perse e cattive percentuali al tiro sono due aspetti che dobbiamo migliorare, io in primis”.

Oggi si gioca di nuovo contro Ferrara per la seconda giornata di ritorno, la palla a due è alle 18 al nostro Palacornaro (arbitri Crivellaro e Langaro). C’è la diretta facebook, ma ci sono anche le porte spalancate per far entrare, finalmente qualche tifoso, secondo i protocolli anti covid. Una liberazione e come dicono quelli più bravi di noi, “si intravede la luce fuori dal tunnel, i nostri tifosi insomma intravedono la luce del Pala Cornaro rimasta spenta per loro fino ad oggi.

Ufficio stampa Thomas Maschietto