Gli occhi della tigre lasciamoli a Rocky III per una volta. Perché le due tigri tatuate sulla schiena di Tommaso Rossi, il nostro numero 21 (tatuato anch’esso perché il numero 21 gli è sempre rimbalzato addosso nella vita), indicano la forza sui tiri subordinati.
Alla scoperta di Tommaso Rossi, uno dei nuovi volti del Secis BCJesolo, che noi abbiamo appena accennato nel presentarlo, ma che parlandoci assieme ne viene fuori una marea di simpatia, serietà e tantissima voglia di pallacanestro.
Fisico perfetto, asciutto, le braghette scaldamuscoli che gli scivolano fuori dai calzoncini della divisa, un colosso di ragazzo che fino all’anno scorso non conoscevamo.
E adesso siamo fieri di averlo fatto. Lui si definisce un giocatore di striscia, perché se segna due canestri di fila la sua serata fa felice scout e referto dei punti alla sua casella.
“E’ vero sono un giocatore di striscia, l’ho dimostrato anche stasera” ci dice Tommaso Rossi. “Sto aspettando come un sogno da realizzare il ritorno del pubblico in palestra. Questo sì che mi aiuterebbe a scatenarmi nelle mie strisce di punti. Ne vedremo delle belle”.
DIFESA, DIFESA E DIFESA. “Esattamente così. Nasce tutto da qui. Ci alleniamo per essere pronti a difendere al massimo della concentrazione e della forza fisica. Si parte sempre da qui, è la difesa che ti da fiducia per l’attacco, lo abbiamo visto contro il Mestre per esempio”.
DUE SU TRE. “Coach Giovanni Teso ha parlato dei tre obiettivi per gara: vincere la partita, lanciare un segnale alle avversarie e continuare nel nostro percorso di crescita. Abbiamo ottenuto due obiettivi su tre, l’ultimo è un discorso a lungo termine che si svolge in palestra settimana dopo settimana. Stiamo lavorando bene, a Cividale siamo stati molto sfortunati, avevamo rabbia nelle gambe, l’abbiamo sfogata in difesa” prosegue Tommaso.
JESOLANO DA SEMPRE. “In spogliatoio siamo già tutti migliori amici” sorride Tommaso “è se come se ci conoscessimo da sempre fuori e dentro il parquet”.
STUDI TIBETANI. “Il mio tatuaggio sulla schiena è tibetano. Le due tigri sono la mia forza per andare oltre i limiti, superare le subordinazioni che devo affrontare. Sono affascinato da questo mondo orientale, i suoi simboli, i significati nascosti in essi”.
Ufficio stampa Thomas Maschietto