Il Secis Jesolo iscritto al nuovo campionato di C Gold. Si riparte il primo week end di marzo
Il Secis BCJesolo ha detto: “sì, noi ci siamo”. E dopo essere ripartito con il suo fiore all’occhiello, il settore giovanile, il presidente Emil Cavallin ha fatto il regalo anche alla prima squadra.
La “seconda” iscrizione alla C Gold è stata spedita alla Fip con ventiquattro ore di anticipo al giorno di scadenza dei termini di iscrizione al campionato.
Un campionato strano, stranissimo dove si deve preparare tutto nel migliore dei modi possibili in poco meno di un mese a differenza dei canonici tre che ti permettono di scaldare i motori dei giocatori, fare il rodaggio con le amichevoli e arrivare in forma fisicamente e di testa alla prima palla a due della stagione.
Non è stata una scelta facile, non poteva esserlo e come avrebbe fatto ad esserlo. Ma il cuore ha trascinato la testa e il nostro presidente ha voluto fare felici tutti per più motivi.
“E’ chiaro che il movimento del nostro settore giovanile viene prima di tutto, però anche sotto questo aspetto la prima squadra è molto importante. È lo specchio che riflette le ambizioni e le gesta dei nostri atleti più giovani e della nostra identità cestistica” ha spiegato l’altra sera al “Pala Cornaro” Emil Cavallin davanti ai suoi giocatori. “In un momento storico così difficile per tutti rinunciare alla prima squadra sarebbe stato poco corretto nei confronti dei nostri tesserati. So cosa vuole dire giocare a basket dopo un periodo del genere, ci sono passato anch’io. Per noi che abbiamo la pallacanestro nel sangue, giocare è l’unica occasione che abbiamo per rinascere dentro di noi”.
E così nella serata di giovedì scorso Emil Cavallin, Mauro Zorzan ed Alistair Cortese hanno spedito tutto il necessario in federazione. Adesso non ci resta che aspettare la risposta di Roma con i calendari e la formula del torneo.
Il messaggio di Cavallin è arrivato dritto al cuore dei ragazzi che disposti a semicerchio attorno al loro presidente hanno preso la parola, non perché obbligati, ma perché in qualche modo sentivano il bisogno di sfogarsi e sfogare tutta la loro tensione accumulata nel corso di questi mesi di pandemia e allenamenti tra le mura di casa. Mauro Zorzan si è improvvisato moderatore chiamando in causa uno ad uno i giocatori.
Dice il capitano Matteo Maestrello: “Qualsiasi scelta la società avesse fatto dobbiamo ricordarci di una cosa: la gente come noi non molla mai. E questo vale sia per lo staff societario che per noi atleti. Nelle difficoltà vengono fuori gli uomini. O lo siamo o continueremo solamente a lamentarci di quello che ci capita. Grazie presidente”.
“Sono sei mesi che aspettiamo” è stato l’urlo liberatorio di Paolo Busetto mentre Andrea “Sipo” Sipala commenta così: “Grazie società, non è stata una scelta scontata e nemmeno una decisione da poco”. Mattia Favaretto: “Condivido in pieno e ci tengo espressamente a ringraziare la società per lo sforzo”.
Simone Rosada, zaino in spalla e sempre in viaggio in motonave versione Lido di Venezia-Jesolo-Lido di Venezia e professionalità da vendere dice la seconda cosa importante dopo i ringraziamenti. “Finalmente! Finalmente torniamo a divertirci!”
E’ difficile parlare in certi casi, ancora di più quando bisogna guardarsi dentro al cuore e dare libero sfogo alle proprie emozioni.
“Il mio posto è qui, penso che basti per spiegare quanto sia importante per me tornare a giocare. Questa è casa mia” è stato il pensiero del “Mays” Nicola Maestrello.
“Grazie presidente che ci hai dato la possibilità di di tornare a giocare” ha detto Andrea Mei.
Coach Giovanni Teso: “Ringrazio la società che ha iscritto la squadra al campionato in un momento così difficile. E noi faremo di tutto per contraccambiare il sacrificio della società”.
La struttura della società ha dato prova di tutto la sua statura e compattezza. Se in campo ci vanno gli atleti, in panchina l’allenatore ed il suo vice (Matteo Gambarotto) e sono i protagonisti delle nostre domeniche a rumor di retina, dietro ci sono persone che lavorano 24 ore al giorno per il basket, per il nostro basket jesolano. E dove non sempre le cariche di presidente e di direttore sportivo esprimono nella loro interezza i sacrifici fatti affinchè le fondamenta reggano l’urto di momenti critici come quelli che stiamo attraversando oggi.
Grazie presidente
Ufficio Stampa Thomas Maschietto
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