SIAMO IN SERIE B!!!!!! GRAZIE RAGAZZIIIII!!!!!

SIAMO IN SERIE B! GRAZIE RAGAZZIIIII!!!!!!!

SIAMO IN SERIE B! Abbiamo vinto il campionato di C Gold battendo Imola nella finalissima di Rovigo per 66-51. Non servono cronache dettagliate della partita, magari fosse solo questo, sarebbe tutto molto più semplice. Vogliamo prenderci queste righe per descrivere l’emozione finale della gioia dei nostri ragazzi, dei nostri giocatori, dei nostri uomini che hanno vinto questa battaglia sul campo, dopo aver vinto quella più complicata con il Covid. E raccontare la gioia, le emozioni del dopo gara è dannatamente più difficile che raccontare le gesta dei giocatori in campo.
 
Si smette di giocare a 32 secondi dalla fine, c’è spazio solo per le lacrime che riempiono gli occhi dei nostri giocatori e tifosi che erano presenti al palasport di Rovigo. A 27” dalla fine il primo abbraccio: è tra Davide Bovo e Mattia Favaretto. Mattia non trattiene la gioia. Ce l’abbiamo fatta! Il quintetto che finisce la partita è composto da Andrea Maestrello, Paolo Busetto, Davide Bovo, Mattia Favaretto, Leonardo Biancotto.
 
Il nostro capitano è il primo ad andare a salutare gli avversari, per Matteo è un altro trofeo da incorniciare, leader in campo, nello spogliatoio, esempio per tutti per come ci si debba comportare in tutte le situazioni. Glielo hanno insegnato i suoi genitori.
 
È la volta di Giovanni Teso che abbraccia ad uno ad uno i suoi ragazzi ringraziandoli per lo splendido campionato. Favaretto e Bovo sono i primi a finire tra le braccia del nostro coach.
 
Nicola Ruffo sembra baciare la maglia, un attimo dopo nel cerchio del centro campo alza le braccia al cielo, anche per lui, l’ennesimo trionfo con i nostri colori, l’eterno Nicolino che avrà corso mille chilometri su e giù per il parquet, da un’area all’altra. Matteo Maestrello lo imita e via con l’abbraccione.
 
Bellissimi questi abbracci che a vederli da casa ti fanno rendere conto di cosa siano le emozioni, la pelle d’oca che ti passa lungo la schiena. Simone Rosada che accoglie tra le sue braccia Bovo e poi Leonardo Biancotto è un segnale di quale genere di famiglia si sia creata qui nel nostro piccolo grande mondo del Secis Basket Club Jesolo.
 
Non poteva mancare, a proposito di famiglia l’abbraccio tra Nicola e Matteo Maestrello, caratteri da invidiare e molto da insegnare su come si superano i momenti più difficili.
 
Mauro Zorzan ci tiene a ringraziarli tutti personalmente come ha fatto Giovanni Teso. E’ la gioia infinita che poi si trasforma e si unisce in una vera e propria festa di famiglia che hanno dato vita al nostro ambiente. Di nostro ci mettiamo una cosa.
 
La vittoria del campionato è figlia anche di un ambiente sano costituito da colossi dello spogliatoio che fanno della famiglia un credo, una ragione esistenziale, caratteristica inscindibile dalla prerogativa di essere “gente come noi”. Chi arriva a giocare da noi trova le porte aperte dello spogliatoio, un nostro biglietto da visita non indifferente.
 
QUI SI FA LA STORIA. Giocatori e tifosi, tifosi e giocatori. I nostri tifosi, prima virtuali e poi dal vivo, in presenza nelle due partite di finale, sono nuclei famigliari che coinvolgono genitori, figli, fidanzate e promesse di amore per tutta la vita. Il BCJ ha giocatori storici come Nicola Ruffo, Matteo e Nicola Maestrello. Ha dirigenti storici, Mauro Zorzan e la famiglia Cavallin che coinvolgono un numero infinito di persone. Siamo sempre noi, quelli che c’erano a Oderzo il 21 maggio 2017.
 
La storia si è ripetuta a distanza di quattro anni e un mese dopo. Credete alle nostre parole, noi vinciamo e abbiamo vinto il campionato perché siamo una famiglia. Non allargata, ma una famiglia molto numerosa dove c’è un cuore pulsante con gli stessi colori della squadra, il bianco ed il rosso.
 
IL SALUTO DEL PRESIDENTE. “Sono felicissimo” dice ai nostri microfoni il presidente Emil Cavallin “e quest’anno più dell’altra volta. Perché è stato un campionato difficile, abbiamo superato diverse difficoltà tra le quali anche il covid e all’inizio non sapevamo nemmeno se iscriverci. Abbiamo creato un gruppo dove l’amicizia, l’aiutarsi l’un con l’altro ha fatto sì che riuscissimo a superare squadre che sulla carta erano più forti di noi. Onore a Imola, una squadra che fin da subito si vedeva che era strutturata per una categoria superiore. E invece noi, con la nostra semplicità siamo riusciti anche questa volta a dimostrare che con la volontà si superano qualsiasi ostacolo”.
Ufficio stampa Thomas Maschietto

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